PsICOLOGIA DEL CUCCIOLO
DOMANDE FREQUENTI
La nostra mente è formata da contenuti realmente elementari che, aggregandosi, danno vita ad un composto, formato da tre tipi di elementi: Immagini, sensazioni (istintive) e sentimenti. Questi, con l'intervento dei fattori esterni derivati da fatti ed ambienti, creano nella psicologia tre risultati su cui quest'ultima si basa, e cioè: le Idee , il giudizio, ed il sentimento, dettati da elaborazioni mentali consce ed attive. Questi stimoli, e le varie informazioni che sono appartenenti a questi gruppi, vengono assimilate, percepite e sviluppate dal nostro cervello in maniera inscindibile per cui ci si trova ovviamente nella difficoltà di catalogarle.
La mente del nostro cane non è differente, funziona allo stesso modo. La sua psiche, come la nostra, raccoglie tutti i fattori cognitivi emotivi e gli oggetti dell'ambiente circostante e ne fa un campo totale. All'interno di questo, molteplici forze interagiscono, producendo bisogni, impulsi, ecc.
Sapendo questo, il lavoro di noi proprietari, con qualsiasi cane, è innanzitutto sforzarci ad osservarlo e a conoscerlo. In base a questo, il mio lavoro è aiutarvi a comprenderlo meglio per poter, grazie ai dettagli delle vostre osservazioni sul vostro cucciolo, adattare la sua educazione e la sua crescita nel migliore dei modi per il suo benessere e per la vostra tranquillità.
Ma ora, concentriamoci sulla psicologia del Cane Lupo Cecoslovacco. Funziona anch'essa nello stesso modo ma, al contrario del classico "cane" specializzato ormai geneticamente e perfettamente adattato alla vita domestica, Il clc mantiene ancora una stretta vicinanza genetica con il lato selvatico del lupo, stimolando la sua psicologia, il suo apprendimento e la sua furbizia in maniera lievemente differente.
SI, nella psicologia ha grande influenza anche la genetica: l'istinto. Una lunga generazione di cani nati in strada e senza casa, avrà sviluppato una grande diffidenza verso l'uomo ed una conoscenza della vita cittadina e la relativa familiarità con il tessuto urbano (ad esempio, anche se li prendete da cuccioli, potrebbe rimanere un innato desiderio di andare a rovistare nell'immondizia), altri (specialmente se allevati in appartamento), potrebbero facilmente imparare ad attraversare sulle strisce o a riconoscere un aspirapolvere senza timore. Sicuramente è merito della loro immensa intelligenza, ma è anche grazie al loro patrimonio genetico.
Il cane lupo cecoslovacco, di conseguenza, ha un sistema di raccolta e di elaborazione degli stimoli più simile a quella del lupo, e quindi leggermente differente, più "selvatica". A volte, in alcuni cani, si possono trovare stessi bisogni o necessità a prescindere dalla razza o dalla vicinanza con il lupo. Ovviamente hanno in fondo lo stesso progenitore, chi lupo chi coyote, dunque sempre selvatico ed alcuni mantengono forte nel proprio patrimonio genetico alcuni di questi aspetti.
Come funziona l'apprendimento, e perché ci sono fasi più adatte all'addestramento?
Questa, prima di studiarne la psicologia ed il linguaggio, era una domanda che mi facevo di frequente. Molti addestratori, preferiscono età ad altre, altri ancora decidono il da farsi una volta conosciuto il cucciolo, ed ognuno potrebbe avere idee e ipotesi differenti al riguardo. Quindi ho deciso di togliermi ogni dubbio andando a studiare la "fisica" e la "biologia" dell'apprendimento.
​
Cosa significa?
Il cucciolo, come l'uomo, quando nasce non ha terminato completamente la fase di sviluppo fisico. Quest'ultimo, infatti, si completa nei primi mesi/anni di vita. Da subito sappiamo che i cuccioli nascono ciechi e sordi e che l'olfatto si concretizza con il tempo, e così anche la capacità di apprendere e il come reagisce all'apprendimento in generale. Il cervello del cucciolo, come quello dei bambini, si sviluppa in risposta agli stimoli che riceve fin dal periodo prenatale, all'età adolescenziale, e quindi fino all'ingresso dell'età adulta.
Il primo stimolo e il primo "attaccamento" che riconoscono, ovviamente, sia a livello fisiologico che sociale è la madre, con la quale hanno avuto un imprinting "fisico" dovuto ai feromoni che si scambiano, e al calore del corpo materno, e un "impregnazione" sociale, dove han potuto attaccarsi alla madre non solo più come sostentamento primo, ma anche come "insegnante" e "tramite" per il mondo esterno. Il rapporto che la madre ha con l'uomo e con il lavoro è essenziale a dare una prima impronta al cucciolo, che riceverà l'attitudine oltre che genetica anche comportamentale a determinati stimoli.
​
Noi come possiamo intervenire a modificare la crescita del cucciolo a nostro vantaggio?
Interagire con loro fin dalla nascita, ovviamente, è un lavoro che noi svolgiamo abitualmente, e che fanno anche molti altri allevatori (non tutti gli allevatori hanno un rapporto realmente vicino con le cucciolate, per ovvi motivi di numero o di spazi, o semplicemente per scarso interesse), quindi, bisogna contare sul periodo di "distacco" del cucciolo dalla madre, che sarà all'incirca verso i 60 giorni di vita, età in cui la formazione del suo sistema sinaptico è più attiva, ed è il periodo in cui si forma la psiche e la capacità di apprendimento del cane. È il periodo più adatto, inoltre, ad instaurare un legame con lui, in quanto si andrà a sostituire la figura di riferimento del cucciolo velocemente.
​
60 giorni, quindi, è l'età giusta per cominciare l'addestramento?
No, è l'età giusta per conoscersi e per fargli conoscere il mondo esterno, guidandolo in modo sicuro e regolare alla scoperta di più ambienti e cose possibili, varietà di giochi e di svaghi, e di incontri sociali con le razze di animali più disparate. In questo modo, il suo cervello rimane allenato e reattivo, crescendo con l'abitudine di apprendere, e lo si forma a ben reagire a tutto ciò che è nuovo e differente dal solito.
Cos'è, quando e come si verifica la "scalata sociale"?
Ovviamente, ciò che in natura e all'interno del branco accade per determinare la "posizione" sociale del cucciolo, accade anche a casa nostra e nel nostro nucleo familiare. Sì, noi per il nostro cucciolo siamo il suo branco, quindi ci si potrebbe aspettare, specialmente se è un cucciolo con una forte tempra e di carattere dominante, che possa tentare a fare la tanto nominata "scalata sociale". Ci sono tre fasce di età in cui il cucciolo potrebbe tentare la rimonta,. La prima, ovviamente, è quando entra in contatto con voi e la vostra casa, famiglia, cercando di fare suo ogni angolo, e di conoscere ogni cosa ed ogni persona con l'uso della bocca e delle zampe. Ovviamente, lo farà sotto la forma che gli viene piu naturale: il gioco e, sempre tramite questo, dovrete imporre la vostra autorità. Fatelo finire spesso a pancia all'aria, stimolando il gioco del "tira e molla" e lasciandogli il giocattolo raramente, sfruttando il gioco per insegnare ad esempio il termine "lascia" o "porta", ed il "piano" quando si approccia con la bocca a mordicchiare giocosamente le mani, ecc.
L'altra fascia di età in cui è facile scontrarsi con atteggiamenti di rimonta è la pubertà, nella quale il cucciolo potrebbe tentare con fare bonario di riprendere un pò di spazio nella gerarchia con tentativi goffi più che audaci e arroganti. In questo caso, qualora la crescita e il rapporto siano saldi e funzionali, bisognerebbe semplicemente reindirizzarlo con fermezza e pazienza alle consuete abitudini e ruoli.
L'ultima, invece, è quando il cane una volta finita la pubertà è maturato quel tanto che basta da essere entrato a tutti gli effetti nell'età "adulta". Sarà qui che, una volta per tutte, si decideranno i ruoli definitivi.
​
N.B.= Le esperienze sopracitate, ovviamente, non menzionano aggressività o problemi ingestibili riguardo questa presa di posizione e riordino sociale, anzi, generalmente tutto si svolge in maniera molto giocosa. In caso di atteggiamenti differenti dal gioco, consiglio di rivolgersi ad un addestratore o rieducatore esperto, qualunque sia il cane in questione (questo metodo di scalata sociale, si trova in tutti i cani).
Quando è l'età giusta per cominciare ad insegnare qualcosa di più impegnativo al cucciolo?
La capacità di muoversi al guinzaglio (se usato spesso), nei primi due mesi, risulta quasi istintiva, dato che tendono a stare il più vicino possibile alla figura di riferimento. Man mano che cresce, però, potrebbe presentarsi l'esigenza di dover insegnare al nostro cucciolo comandi come: al piede, resta, a terra, aspetta. ecc., o potrebbe semplicemente sorgere in noi il desiderio di cominciare a svolgere con il nostro cucciolo qualche attività specifica.
E' un lavoro a cui bisogna avvicinarsi gradualmente, tra la fine del terzo e l'inizio del quarto mese, cominciando poi delle vere e proprie sessioni di gioco/addestramento. In questa età, il cucciolo, è sufficientemente cresciuto da poter avere la mente pronta all'apprendimento di cose via via più complesse. Il periodo in cui noi possiamo lavorare con il nostro cucciolo, ha un margine che parte dalla fine dei sei mesi fino ad un anno e mezzo di età, periodo nel quale si assisterà al passaggio del cucciolo all'età adulta, nel quale gli ormoni prodotti dal suo organismo richiedono di rallentare la pressione sull'apprendimento, e ricominciare con l'esplorazione di novità, con l'approccio a nuove attività, la conoscenza di posti nuovi, di cani e persone (se questo non smettesse mai, in vero, sarebbe ideale per la crescita psicologica del cane, ma non sempre è possibile). Non per questo, però, bisogna tralasciare totalmente l'allenamento e le vecchie abitudini e le cose apprese. Semplicemente, in questo periodo transitorio, ci si ferma sul perfezionamento, e ci si limita al mantenimento, con sessioni più brevi e miste al gioco, assecondando la sua leggerezza e la sua necessità di svago.
esempio: stiamo facendo fare l'esercizio al cane del "riporto", vediamo che comincia a distrarsi facilmente. Richiamiamo la sua attenzione, gli facciamo fare l'ultima volta l'esercizio corretto, lo premiamo e spostiamo la sessione di addestramento ad una sessione di gioco e di svago per il cane.
​
Cosa succede nel cane che abbisogna di un periodo di "riflessione all'addestramento"?
La pubertà nel cucciolo viene facilmente riconosciuta da un improvviso cambiamento nei suoi atteggiamenti, notandolo più lunatico, suscettibile e distratto. La sua curiosità in questo momento aumenta e va assecondata. In questa fase, infatti, non è solo il suo corpo che sta cambiando ma anche la sua mentalità che da cucciolo deve prendere forma adulta. Di conseguenza la rielaborazione e la rivisitazione di tutto ciò che ha sperimentato/vissuto fino ad ora e la curiosità accentuata e rinnovata verso le nuove esperienze, potrebbero disorientarlo e confonderlo, rendendolo più disobbediente ed arrogante. Tutto questo porta inevitabilmente ad una riconsiderazione anche dei ruoli nella sua sfera sociale. È qui che si andrebbe a presentare la seconda fase di "scalata" che bisogna affrontare con la stessa pazienza e fermezza dei primi periodi in cui i vostri cammini si sono incrociati.